risorse

Raccolgo qui video, articoli e libri che trattano di tecnologia da diversi punti di vista. La lista è in continuo aggiornamento e non ha una coerenza se non quella di radunare lavori che considerano la tecnologia non come fine a se stessa ma sempre in relazione alla nostra esperienza umana, individuale e collettiva.

Consiglio comunque sempre di leggere di storia e filosofia, oltre che approfondire gli aspetti tecnici, per poter contestualizzare la situazione attuale.

video

The Internet With a Human Face

Maciej Ceglowski, 2015

Pinboard, sito di bookmarking di Maciej Ceglowski

Maciej Ceglowski è un eccentrico, per gli standard della Silicon Valley: imprenditore web, ha fondato Pinboard, un servizio di bookmarking che non solo non ha avuto bisogno di grossi investimenti nella fase di avviamento, ma addirittura – sorpresa! – guadagna grazie alle sottoscrizioni degli utenti e non ai loro dati. In questa conferenza, vecchia di qualche anno ma attuale, Ceglowski confronta lo sviluppo di Internet e la sua adozione allo sviluppo e l’adozione dell’automobile nel dopoguerra statunitense. Parla poi dell’ossessione per la conservazione dei dati, necessaria agli albori di Internet ma forse ora non più, e di molto altro nel suo intervento ricco di spunti di riflessione. Da non perdere, dal minuto 26:10, il concetto di “Investor storytime”.

Signal to Noise – Dal segnale al rumore

Andrea Tangredi, 2020

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Cosa crea quel senso di fatica che ci sopraffà dopo aver passato una giornata immersi negli schermi del computer e del telefono, sollecitati da notifiche, segnalazioni, raccomandazioni? Non è il rumore di fondo del chiacchiericcio di Internet, ma al contrario la troppa rilevanza delle informazioni che ci raggiungono, a stancarci. Siamo molto bravi a creare sistemi per organizzare le informazioni e consegnarle al destinatario giusto, ma non abbastanza bravi a riconoscere quando è il momento di ridimensionarne il consumo. Andrea Tangredi spiega chiaramente questi ed altri meccanismi in una presentazione sobria e concisa e conclude con la celebrazione della conversazione come la tecnologia più adatta per costruire il nostro patrimonio informativo in armonia con le nostre capacità cognitive.

Stare Into The Lights My Pretties

Jordan Brown, 2017

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Stare Into the Lights My Pretties è un documentario del regista indipendente australiano Jordan Brown. Questo film è stato girato a costo zero, senza affiliazioni, senza fini di lucro, ed è messo a disposizione gratuitamente dall’autore con lo scopo di stimolare la discussione critica, l’educazione e per coltivare un radicale cambiamento sociale e politico. È l’opera in cui culminano dieci anni di ricerca dell’autore, che vuole catalizzare con questo lavoro una risposta critica alla “tecnocultura”.

The Social Dilemma

Jeff Orlowski, 2020

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The Social Dilemma è un documentario prodotto e distribuito da Netflix che si focalizza su due elementi: da una parte gli algoritmi e gli effetti nocivi delle piattaforme digitali sulla nostra mente e sulla società, e dall’altra il sistema finanziario, politico ed economico che permette alle piattaforme di crescere a dismisura. Il documentario ha un elemento di fiction che mette in scena il dramma di una famiglia alle prese con gli effetti della tecnologia. Numerose interviste a “pentiti” di importanti aziende della Silicon Valley corredano un documentario importante per aver reso popolare il dibattito sulla tecnologia.

Uomo-macchina

Umberto Galimberti, festivalfilosofia 2020

tutte le videolezioni del festival 2020

All’interno dell’edizione 2020 del festivalfilosofia, intitolato “Macchine”, il professor Umberto Galimberti parla di tecnologia come parte della tecnica, che è diventata lo scopo ultimo della nostra società come prima lo era stato il denaro. Galimberti esorta non solo a non trattare l’uomo come mezzo, ma come fine in sé, ma la natura tutta come unico rimedio alla distruzione del pianeta. Una conferenza che individua temi fondamentali ed eleva il piano della discussione dall’esame e il giudizio delle singole tecnologie a concetti filosofici generali.

L’etica dell’IA e le sue conseguenze

Luciano Floridi,

Conferenza Statuto Etico e Giuridico IA, 2019

Intervento finale del professor Luciano Floridi durante la conferenza Statuto Etico e Giuridico IA. L’intelligenza artificiale come “divorzio” tra intelligenza e azione, e la differenza tra complessità e difficoltà.

“Informing ourselves to death”

Neil Postman

Serie “Open Mind” di Richard Heffner, 1990 (in inglese)

Il fatto che l’informazione sia scollegata dall’azione è un fenomeno relativamente nuovo. Conversazione con Neil Postman, importante sociologo e teorico dei mass media americano, su come il costante flusso di informazioni scollegate tra loro cui siamo esposti renda difficile estrapolarne un significato, e altre importanti considerazioni sulla tecnologia.

Amazon Empire: the rise and reign of Jeff Bezos

James Jacoby per PBS Frontline, 2020

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Un documentario prodotto da Public Broadcasting Service, televisione pubblica statunitense, ricco di interviste ai protagonisti della saga Amazon: top executive sia attualmente impiegati in azienda che non, dipendenti dei magazzini Amazon, politici prominenti come il sindaco e il governatore di New York, esponenti prestigiosi della magistratura statunitense impegnati nelle verifiche di antitrust, giornalisti e scrittori. Dagli inizi di Amazon come libreria online fino alle ambizioni fantascientifiche del fondatore Jeff Bezos, che sta studiando il lancio di una stazione spaziale, il documentario offre un resoconto di ampio respiro che mostra sia la strategia di lungo periodo dell’azienda che le tattiche impiegate per assicurarsi il dominio del mercato.

L’illusione pericolosa dei software per prevenire i crimini

Thomson Reuters Foundation

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Dalla pagina di Internazionale che ospita il mini-documentario sottotitolato in italiano: “Le attività di polizia predittiva si basano sull’uso di metodi statistici per anticipare e quindi evitare la commissione di reati, come nel film di Steven Spielberg Minority Report. Negli ultimi anni questa tecnologia è diventata sempre più sofisticata e in varie città statunitensi sono stati sperimentati dei software che, attraverso la combinazione di diversi tipi di dati, avrebbero dovuto individuare i soggetti più inclini a commettere un crimine violento. Il loro uso ha scatenato polemiche e preoccupazioni per la tutela dei diritti umani.”

articoli e podcast

Sull’argomento tecnologia si scrive “tutto e il contrario di tutto”. Proponiamo una raccolta di articoli con un approccio critico e ragionato, che offrano prospettive differenti e non spingano a interpretazioni forzate facendo leva sulle emozioni dei lettori. La lista viene aggiornata regolarmente.

AUTRICE/AUTORETITOLOARGOMENTOCATEGORIA
Michael J. Coren, Quarz, in ingleseThe Amish understand a life-changing truth about technology the rest of us don’tGli Amish, contrariamente a quanto si pensa, non rifiutano ogni nuova tecnologia ma ne valutano l’adozione dopo averne osservato gli effetti sulla società. Tecnologia e società
Jean M. Twenge, The Atlantic, in ingleseHave smartphones destroyed a generation?Dati raccolti sugli adolescenti americani dall’inizio degli anni ’90 documentano grossi cambiamenti generazionali, evidenziando problemi psicologici mai riscontrati con tanta intensità nei ragazzi nati a partire dal 1995. Tecnologia e società
Wall Street Journal, in inglesePodcast: The Outrage AlgorithmPer reagire a un calo di coinvolgimento degli utenti, nel 2018 Facebook cambia il suo algoritmo per promuovere contenuti che creino “interazioni socialmente significative”: nel farlo apre la strada a contenuti incendiari e notizie false. Il podcast è basato su un’inchiesta che muove da documenti interni dell’azienda. Social media e algoritmi
Ethan Zuckerman, The Atlantic, in ingleseAdvertising is the Internet’s original sinIl modello di business su cui si sostengono buona parte delle aziende digitali è la pubblicità: ma un altro mondo era possibile.Storia di internet
Amy Orben, in ingleseThe Sysyphean Cycle of Technology PanicsDel panico provocato dalle nuove tecnologie e di come non esista ancora una teoria unificata sul come affrontare i loro effetti dirompenti e si ricominci sempre da zero, sia in politica che nella ricerca accademica. Tecnologia e società
Tommaso Tani, Valigia Blu, in italianoQuesti sono i vostri dati che i giornali online vendono sul mercato digitaleI “data broker”, di cui quasi nessuno parla perché è un argomento complesso e poco accattivante, sono enormi e orchestrano il flusso di dati e profilazioni che permette alla maggioranza dei siti media di sostenersi con la pubblicità. Pubblicità digitale
Paolo Pecere, Il Tascabile, in italianoL’età del capitalismo della sorveglianzaBellissima recensione dell’omonimo saggio di Zuboff, che spiega chiaramente i concetti chiave del testo per poi farne una critica dal punto di vista filosofico/politico stimolante e intelligente. Capitalismo della sorveglianza
Evgeny Morozov, in italianoI nuovi abiti del capitalismoLungo esame critico del saggio “The age of surveillance capitalism” di Shoshana Zuboff scritto da Evgeny Morozov, sociologo della tecnologia. Capitalismo della sorveglianza
Cory Doctorow, in ingleseHow to destroy surveillance capitalismLungo saggio che verte sulla cornice legislativa che permette alle grandi aziende tecnologiche di diventare sempre più grandi fino a monopolizzare il mercato, e come porre rimedio a questa situazione. Capitalismo della sorveglianza
Adele Sarno, Huffington Post, in italianoIl vero business di Apple & co è la nostra Salute
Intervista a Luciano Floridi, direttore del dipartimento del Digital Ethics Lab a Oxford, sul nuovo settore che le grandi aziende tecnologiche stanno conquistando, quello della salute. Big Tech

libri

The system: Who owns the internet, and how it own us, 2020

The System è la lettura ideale per chi si chiede come, a livello pratico, Internet sia arrivato ad infiltrare ogni angolo della nostra società. James Ball risponde a domande concrete che aiutano davvero a farsi un’idea di come il “sistema” funziona: chi disegna l’architettura dei network? Chi installa i cavi? Chi investe nelle aziende digitali? Come guadagnano le aziende digitali? Chi fa le regole? Chi le infrange? Chi vorrebbe un Internet diverso? Un libro fondamentale che in 250 pagine offre gli strumenti per leggere la società odierna in modo disincantato e, allontanandosi dalla retorica dell’inevitabilismo tecnologico, offre speranza di azione a chi lavora per cambiarla.

The curse of Bigness, 2018

Tim Wu, professore alla Columbia Law School, scrittore per il New York Times e attivo nell’ambito antitrust statunitense soprattutto nel settore telecomunicazioni, delinea chiaramente in questo breve libro la storia dei monopoli economici, causa secondo l’autore del picco odierno di disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, oltre che di altri gravi problemi mondiali. Partendo dall’Inghilterra del 1600 e passando per il Boston Tea Party del 1773, Wu si sofferma sul secondo dopoguerra e il pensiero Ordoliberalista (il movimento per un’economia sociale di mercato), per arrivare ai grandi monopoli tecnologici di oggi, argomentando che la recente battuta d’arresto nell’attività dell’antitrust sia un’eccezione storica che può e deve essere combattuta per una società più giusta ed economicamente equa.

Technopoly, 1992

In questo libro relativamente breve ma di ampia visione storica, filosofica e sociale Neil Postman commenta il passaggio della nostra civiltà attraverso diversi stadi di interazione con la tecnologia. Dall’uso di strumenti rudimentali fino alla rivoluzione industriale, che Postman chiama l’epoca della Tecnocrazia, siamo giunti all’era del Tecnopolio, la “deificazione della tecnologia, il che significa che la cultura cerca la sua autorizzazione nella tecnologia, trova le sue soddisfazioni nella tecnologia, e prende ordini dalla tecnologia”. Postman, che è stato anche insegnante ed educatore, conclude il saggio con un appello alla rivisitazione dei programmi scolastici, che dovrebbero essere centrati sulle idee e sulla coerenza. In questo contesto esorta allo studio della storia, del pensiero scientifico, dell’uso “disciplinato” del linguaggio, delle arti e delle religioni, togliendo l’enfasi da una istruzione finalizzata all’inserimento nel mondo del lavoro che insegna contenuti pratici destinati a diventare presto obsoleti.

Il capitalismo della sorveglianza

Di Shoshana Zuboff, professoressa emerita di Harvard, questo libro ha avuto l’immenso pregio di portare alla ribalta la discussione sulle grandi aziende tech della Silicon Valley e i loro modelli di business basati sulla raccolta di dati personali e l’utilizzo della psicologia comportamentale. Quest’ultima in particolare nella visione dell’autrice riduce l’umanità a una batteria di cavie isolate e sottoposte a test A-B per determinare i metodi più efficaci per aumentare le vendite.

To save everything click here

In questo libro Evgeny Morozov, sociologo e teorico dei nuovi media, esplora con occhio critico il tecno-soluzionismo e l’utopismo tipici delle aziende della Silicon Valley, mostrando come il pensiero convergente, che porta a immaginare la soluzione di un problema con gli stessi strumenti che il problema l’hanno creato, non possa aiutarci a uscire dall’impasse sociale, politica e ambientale in cui ci troviamo.

Platform Capitalism

Niente salta fuori dal nulla. Nick Srnicek individua tre importanti momenti storici che hanno portato all’avvento del “capitalismo delle piattaforme”: la crisi degli anni ’70, la bolla delle dotcom degli anni ’90 e la crisi finanziaria del 2008. Un’analisi ragionata degli eventi che hanno permesso la concentrazione di tanto capitale finanziario nel settore tecnologico e la formazione dei grandi monopoli delle piattaforme digitali.

Tu non sei un gadget

Jaron Lanier, programmatore, saggista e provocatore, critica la standardizzazione di piattaforme e social media, che ci spingono a incasellare la nostra complessità in formati predefiniti. È invece un fautore della tecnologia purché espanda la creatività e l’immaginazione. Un libro suggestivo scritto da uno dei pionieri della Silicon Valley e della “realtà virtuale”, termine coniato da lui.

Il cerchio

In questo romanzo Dave Eggers racconta la storia di Mae, ragazza americana in gamba e piena di speranze che viene assunta dal Cerchio, un’azienda della Silicon Valley che potremmo definire come un ibrido tra Facebook e Google. Eggers dipinge con inquietante accuratezza le caratteristiche della start-up: dal tecno-utopismo alla feroce socievolezza imposta ai dipendenti, dall’infinita disponibilità finanziaria all’inquietante commistione con la politica. Un racconto forse fantascientifico nel 2013, molto vicino alla realtà nel 2020.

La quarta rivoluzione

Il filosofo Luciano Floridi inquadra il nostro tempo come segnato dalla “quarta rivoluzione” della comprensione di sé. Dopo quelle copernicana (la terra non è più al centro dell’universo), darwiniana (l’uomo non è più al centro del creato), freudiana (l’umanità è guidata dall’inconscio), la quarta rivoluzione è la possibilità che l’intelligenza non sia più esclusivo appannaggio della specie umana. Il libro non è dogmatico e non prevede futuri distopici, al contrario cerca di dare una risposta ai difficili interrogativi filosofici ed esistenziali che l’avvento delle macchine pensanti ci propone in modo sereno e ragionato.

Irresistibile

Il libro di Adam Alter è uno dei primi a evidenziare con forza l’intenzione non dichiarata delle aziende tecnologiche di creare “engagement” o meglio dipendenza nell’uso delle piattaforme digitali, dai social media ai videogiochi. Alter racconta in modo coinvolgente e suggestivo i meccanismi che portano alla dipendenza comportamentale e la teoria psicologica a supporto di tali meccanismi. Il libro è più debole nella proposta di soluzioni al problema, mostrando forse un pessimismo dell’autore che vede come unica soluzione l’impiego della “gamification” e la dipendenza dai comportamenti benefici, allontanandosi da una proposta di intervento a livello di sistema.

L’inevitabile

Inseriamo questo libro nella lista perché è importante conoscere il punto di vista e le suggestioni dei tecno-inevitabilisti, di cui Kevin Kelly è uno degli esponenti più conosciuti. Il futurologo e fondatore di Wired ci parla dell’inevitabilità dell’espansione della tecnologia, e anche se lascia spazio all’intervento umano che può regolarla e cambiarne alcune caratteristiche, non ha dubbi sul fatto che la tecnologia sia una forza naturale e in ultima analisi incontrastabile.